lunedì 3 dicembre 2012

Lo sP(D)illatore

Il giorno dopo tutto sembra più calmo. Si possono rinnovare i propositi di unità e fratellanza nel partito (tranne l'uno redidivivo). Si può spillare la birra insieme ai volontari e il canidato premier in pectore può gustarsela finalmente non da solo. Si può addirittura far finta che non sia successo niente.
Io dico che non è così.
Per qualche bizzarro motivo, o meglio qualche insospettabile miracolo comunicativo, le primarie del Pd sono state un successo. I numeri probabilmente rivederanno l'entusiasmo e attesteranno la partecipazione a qualche migliaio sotto i precedenti appuntamenti del controsinistra (#csx), ma dalla mia percezione di osservatore esterno e poco interessato sono state un gran momento in vista delle delicaterrime Nazionali 2013. Argh!
Sono state un momento di fervida partecipazione, che ha coinvolto in primis gli iscritti del partito e poi i c.d. partecipanti, quelli che il 2 euro nelle casse moscovite lo hanno depositato volentieri (#leprimariecostano), ma anche quelli che che se lo son tenuti stretto, non ci hanno preso manco il caffè e hanno seguito l'estenuante tam tam mediatico con le babbucce sul divano simulando spasmi al primo turno, giustificandosi al secondo turne e respingendosi per soggettiva presa di posizione del volontario (#i2eurovannoalpartito).


La bagarre mediatica è stata merito non della sicumera del vincitore sicuro sicuro, ma dello sfidante cattivo. Il sindachì partiva svantaggiato, ma sapeva di avere una e una sola occasione per emergere a livello partitico e non fare il sindachì di "una piccola città" (cit.) a vita. Perchè a quelli appena provano a spiccare il balzo gli si tarpano le ali (#chiamparinodocet). Ha saputo smuovere l'elttorato solitamente assopito dietro modelli da sigaro in bocca, toppe un po' ovunque sulla giacca e birrino in isolamento, attivando grossomodo quella contrapposzione tentata da Santorum questa primavera  nella terra dei fast food (#big mcsx). Per alcuni (eccolo!) era il giovincello spavaldo piacente che difatto piaceva alle nonne (sue), al padre (il suo) e a qualche altro parente (#almenolamoglie?), per altri il nemico, il berluscoide ok il prezzo è giusto attento che porta gli amici con manganello e olio di ricino. Oh, perchè il pericolo c'era (se_se.waw).
Certo le ironie del momento, del vendesi camper all'a e adesso...che farà?, oggidì dovrebbero lasciare il posto a: cosa potrà fare per il partito dopodomani? Sarà il frankenstein da tenere sigillato a vita? Sarà il franceschini del...si vabbè, noi facciam politica, tu fai un bel castello coi Duplo? Sarà tutt'al più lo sfidante perfetto delle prossime 10 primarie, quello che comunque non può vincere, ma acciderbolina se compatta contro?
O sarà una voce originale, forse pure propositiva, da mettere in Parlamento dal prossimo Maggio? (anche se ancora non si sa come li metteranno...mettermo!).
Insomma si spera che da tutto ciò rimarrà qualcosa, qualche morale, qualche insegnamento (#ohnonsiamquiacantarcomelecicale).

Si spera che tali primarie siano anche le ultime sul suolo italico. E che l'altro schieramento trovi un modo molto più sicuro per selelzionare colui che li porterà al tracollo.
E non è perchè quaggiù sembrano un aborracciata in confronto a quelle iuessei (che non capisco cosa abbiano di più istituzionalizzato delle nostre: forse l'affitto della palestra della contea?), ma perchè non si capisce secondo quale principio il corpo elettorale tutto sia invitato a selezionare il candidato di una parte politica. Metti caso che lo faccia anche con l'altra, e poi cosa fa rivota un'altra volta all'appuntamento ufficiale? Ok che l'italiano medio mettere quella x sulla scheda giallognola piace, ma temo che seguendo questo ragionamento si stia un po' esagerando. E sopratutto sovrastimando un compito che da che mondo è mondo è sempre stato svolto in seno ai congressi dei singoli partiti, dove le correntine e i giochetti formali alla fine si accordavano sull'uomo della provvidenza. Che non lo era fino a un secondo prima, ma come racconta 1984 il passato può essere riscritto #ogniqualvoltachesivuole.
Insomma i partiti dicono che i cittadini fremono dalla voglia di partecipare direttamente, i cittadini dicono che con la politica di questi partiti proprio non vogliono averci a che fare. Chi ha ragione?, non è la domanda da porre. Quella giusta è: chi cederà all'altro per primo? Io temo di sapere già la risposta. E non mi piace...

Nessun commento:

Posta un commento